domenica 15 aprile 2018

Consegnato il Premio Esterházy 2018


Il Premio János Esterházy
Il “Premio János Esterházy” è stato assegnato quest’anno a Mons. Marek Jędraszewski Arcivescovo di Cracovia e al Sig. Boldizsár Paulisz, fondatore del Memoriale János Esterházy di Alsóbodok/Dolné Obdokovce (Slovacchia). Il Premio viene assegnato ogni anno, a partire dal 1991, alle persone o istituzioni che si sono distinte nel curare la memoria del politico martire e nel servizio della comunità ungherese in Slovacchia.
La cerimonia, organizzata dall’Alleanza Rákóczi (Rákóczi Szövetség) e dal Comitato János Esterházy (Esterházy János Emlékbizottság) si è svolta il 20 marzo 2018, nel Palazzo del Parlamento di Budapest, alla presenza di Mons. András Veres, Presidente della Conferenza Episcopale Ungherese e della Signora Alice Esterházy-Malfatti, figlia del conte martire.
L’On. László Kövér, presidente dell’Assemblea Nazionale Ungherese, nel sottolineare l’amicizia tra il popolo polacco e ungherese, ha detto che la sorte del Conte János Esterházy non è soltanto di rilevanza ungherese, ma anche polacca (per ramo materno l’Esterházy fu, infatti, anche polacco) e centro-europea in cui si concentra tutta l’ingiustizia subita da milioni di persone di quella regione. János Esterházy è stato allo stesso tempo un uomo profondamente cristiano, autenticamente ungherese e convinto democratico. In un’epoca in cui queste virtù furono considerate dei peccati mortali, lui è divenuto simbolo dei cristiani fedeli i quali sono più forti proprio quando vengono messi in ginocchio.
Il Sig. Boldizsár Paulisz (a destra) riceve il Premio Esterházy
L’On. Zsolt Németh, Presidente della Commissione affari Esteri del parlamento ungherese ha ribadito che il popolo ungherese e quello slovacco sono alleati nel segno di János Esterházy e che senza quest'alleanza non ci potrebbe essere un'Europa Centrale forte. Oggi l'Europa Centrale, la cooperazione dei Paesi Visegrád, difende un'Europa nel quale non ci deve essere più spazio per regimi che non rispettano la dignità di ogni essere umano, basata sul diritto naturale.
Discorso del Card. Péter Erdő
Il Cardinale Péter Erdő, Primate d’Ungheria, ha salutato con gioia l’Arcivescovo di Cracovia Mons. Marek Jędraszewski. Elencando i nostri santi, il Card. Erdő ha ricordato quanti legami esistono tra gli ungheresi e la Diocesi di Cracovia. Per presentare in modo autentico la cultura della nostra vita dobbiamo renderci conto della realtà e del valore della fratellanza tra i popoli circostanti. Il santo papa Giovanni Paolo II è stato un uomo profondamente e consapevolmente polacco, slavo ed europeo allo stesso tempo. Ha sempre custodito con amore l’eredità dei Santi Cirillo e Metodio che pur essendo greci, hanno voluto imparare la lingua dei popoli slavi per poter trasmettere loro la fede con una forza vitale nei territori della Pannonia e della Moravia. Sant’Adalberto, vescovo martire di Praga, è santo protettore della Cechia, dell’Ungheria, in particolare dell’arcidiocesi di Esztergom-Budapest, ma anche dei cristiani slovacchi e polacchi. La cultura e la chiesa polacche sono legate con ricchi legami storici e spirituali alla storia e alla fede del popolo ungherese, slovacco e ceco, e possono contribuire alla riconciliazione e al rafforzamento della carità tra questi popoli. Il Cardinale Erdő ha paragonato la verità storica e la storia dei popoli ad un cristallo che da prospettive diverse rivela aspetti differenti. Osservando con gli occhi della fede e della carità possiamo scoprire però che pure le altre prospettive possono rivelarsi vere e preziose, e che il tutto diventa visibile solo sintetizzando con pazienza e amore le immagini della realtà osservate da queste diverse prospettive.



Mons. Marek Jędraszewski alla cerimonia per la consegna del Premio Esterházy
Mons. Marek Jędraszewski, Arcivescovo di Cracovia ha sottolineato che János Esterházy ha fatto tanto per l’Europa Centrale, ha sofferto durante il nazismo ma forse ancora di più sotto il dominio comunista. Fino all’ultimo respiro ha testimoniato che la cosa veramente importante è la Croce di Cristo, ciò che ci unisce è la fede cristiana, ciò che dobbiamo fare prima di ogni cosa è amarci. Tutti dovrebbero vivere così e ciò per i cristiani deve essere evidente. Esterházy è un personaggio che ci unisce, un personaggio simbolico della storia del popolo ungherese, polacco e slovacco. Dobbiamo essere fedeli a Cristo e dobbiamo guardare a tutte le persone e a tutte le nazioni dalla prospettiva di Cristo, in cui non deve trovare spazio il nazionalismo, l’invidia, ma quello sguardo che ci ha regalato Cristo: lo sguardo dell’amore verso l’altra persona. Dalla questa prospettiva di Cristo János Esterházy è un personaggio straordinario.

La cappella del Memoriale János Esterházy (Alsóbodok/Dolné Obdokovce)


Il Memoriale János Esterházy è stato inaugurato il 16 settembre 2017 ad Alsóbodok/Dolné Obdokovce (Slovacchia), dove una cappella e un piccolo museo è stato costruito sulla proprietà del Sig. Paulisz. Nella cripta sono state tumulate le ceneri del politico martire ungherese. Lo scorso 6 marzo è stato il Presidente dell’Ungheria l'On. János Áder a rendere omaggio alla memoria di Esterházy ad Alsóbodok.
Omaggio del Presidente ungherese János Áder alla tomba di János Esterházy
Foto: Magyar Kurír/Zita Merényi; Felvidék.ma


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