lunedì 5 dicembre 2016

A Budapest una nuova statua al Beato Carlo d’Asburgo


Statua del B. Carlo IV d'Asburgo a Budapest
(di Richárd Juha - foto: kormany.hu)
A cento anni dalla sua ascesa al trono, l’Ungheria ricorda l’Imperatore Carlo I d’Asburgo – per gli ungheresi re Carlo IV – con una statua nel centro di Budapest. Il busto di bronzo, opera dello scultore Richárd Juha, è stato inaugurato il 28 novembre 2016 nel parco cittadino vicino al Municipio della capitale, dal Vice Primo Ministro On. Zsolt Semjén e dai nipoti del sovrano.

L’On. Semjén ha rammentato che, nonostante il cambio di regime, ci sono voluti più di due decenni per parlare finalmente in modo sereno e obiettivo di quei capitoli che la storiografia del secondo dopoguerra ha sempre presentato in modo distorto, condannando quelli che fecero tanto per la patria ed esaltando gli invasori.

Sarebbe stato, infatti, più felice erigere la statua a Re Carlo IV già in occasione della sua beatificazione o ancor prima, in segno di venerazione da parte della nazione. È, pertanto, veramente cosa opportuna pagare questo tributo all’ultimo re d’Ungheria nel centenario della sua incoronazione. Quando ormai da due anni tutto il mondo ricorda il centenario della Grande Guerra è importante rievocare che è stato proprio Re Carlo l’unico regnante dell’epoca a desiderare sinceramente la pace e che, accettandone tutti i rischi, ha anche fatto tanto per realizzarla. Le sue proposte, però, non furono accolte né dagli alleati, né dai nemici, anzi venne tradito persino dalla sua stessa cerchia. È vero, all’epoca non si vedeva ancora, ma il progetto di spartizione della Monarchia Austro-Ungarica, nella testa dei futuri vincitori era già nato prima della guerra.

l’On. Zsolt Semjén nel suo discorso ha descritto il Beato re Carlo come un militare che ha sempre odiato gli orrori della guerra e ha avuto a cuore il destino dei suoi uomini. Beatificandolo nel 2004, San Giovanni Paolo II ha voluto scegliere come festa liturgica del Beato Imperatore-Re non la data della sua morte, bensì quella del suo matrimonio, il 21 ottobre, additandone la sua vita matrimoniale esemplare e sottolineando il matrimonio come una delle vie della santificazione personale. Il Vice Primo Ministro ungherese ha voluto infine ricordare che il popolo ungherese non può che essere fiero dei suoi regnanti santi: di Santo Stefano I, di San Ladislao I e del Beato Carlo IV.

Omaggio dei nipoti a Carlo IV
(foto: kormany.hu)
Nipote del Beato Re Carlo IV, Georg (György) Habsburg, ha voluto sottolineare che fu suo nonno l’unico capo di stato che partecipò di persona ai combattimenti della guerra. Fu un militare dedito e senza paura. Eppure, sin dal primo momento del suo regno volle fare di tutto per la pace, per porre fine alla guerra. Bisogna ricordare, inoltre, i suoi numerosi provvedimenti sociali, come l’istituzione del primo ministero degli affari sociali.

Carlo d’Asburgo ereditò il trono della Monarchia Austro-Ungarica con la morte dell’Imperatore e Re Francesco Giuseppe, avvenuta il 21 novembre 1916. Divenne re d’Ungheria a tutti gli effetti, secondo le leggi del Regno, con la sua incoronazione con la Sacra Corona di S. Stefano, avvenuta il 30 dicembre 1916 nella Chiesa di Mattia a Budapest.

1 commento:

  1. Grande statista, uomo di fede, di cultura e grande sensibilità. Pur nel turbine del terribile conflitto,appena qualche giorno dopo Caporetto passò per la mia cittadina lasciata in fiamme dagli italiani in ritirata e volle prendere visione delle opere d'arte locali manifestando il suo dipiacere per le distruzioni. Passò in rassegna i fanti di marina del Seebaon Triest e dalle sponde del Tagliamento osservò le operazioni di costruzione di un ponte di fortuna che consentì alle truppe imperialregie di arrivare rapidamente al Livenza e poi al Piave. Non ho fonti sicure ma sono convinto che visitò gli ospedali abbandonati dagli italiani per portare conforto ai molti soldati feriti ex priginieri e forse anche un omaggio ai caduti sepolti li vicino. Una bella foto lo ritrae in auto con a fianco il pricipe Eugenio nei pressi di Latisana.
    Un cordiale saluto
    Sergio Petiziol, Latisana (UD)
    Associazione Culturale Mitteleuropa, Udine
    Associazione Culturale Italo-ungherese del Triveneto, Venezia

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